venerdì 27 agosto 2010

L'illusorietà del tempo libero



Milano,
Italia
1964
Sezione (introduttiva sul tema del tempo libero
per la XIII Triennale Progetto-. Architetti Associati

Nel 1964 Gregotti viene nominato responsabile della sezione introduttiva della XIII Triennale di Milano, che aveva come tema "Una critica all'Ecologia del Tempo Libero". L'allestimento curato da Gregotti era una sorta di "tempo scenico", che i visitatori potevano direttamente sperimentare lungo il percorso. Attraverso il contributo dei linguaggi pittorici, grafici, musicali e letteran, è stata organizzata una trama narrativa interpretabile a diversi livelli e sviluppata in più itinerari. Il primo ambiente, chiamato il "Terminal dell'esaltazione", pieno di colori e rumori, appariva come una sorta di paradiso artificiale dell'evasione. Il visitatore veniva bombardato da tutte le possibilità che l'industria del tempo libero può offrire (dagli annunci pubblicitarì ai viaggi, dai temi sportivi alle feste!. In seguito, si arrivava in una "camera di decompressione", che proponeva, invece, il reale "tempo vuoto", in uno squallido spazio nel quale cinque macchinette elettriche a forma di cubo offrivano al pubblico alcuni fogli con programmi di visita alternativi, ma solo illusoriamente, perché "falsi, come falso è lo stesso tempo libero". Si trattava di un tentativo di rappresentazione simbolica della vanità delle scelte dei soggetti di fronte all'offerta dei consumi. Le risposte delle piccole macchine erano assolutamente casuali, per cui indifferenti rispetto alle volontà dei soggetti. Nella "Sala dei Contenitori", poi, inondata dall'omaggio a Joyce realizzato da Luciano Serio, attraverso fughe di scale capovolte con specchi trasversali si annullava la chiarezza della percezione spaziale. Il fine, infatti, era quello di far percepire il senso di perdita del rapporto dimensionale con lo spazio, ulteriormente falsato dall'aspetto argenteo metallico delle pareti e del soffitto. Otto contenitori a forma di condotto a sezione quadrata sviluppavano altrettanti temi attraverso interventi pittorici, tra cui ad esempio Tecnica, Illusioni, Utopie e Integrazione. Il contenitore a quattro percorsi introduceva al cosiddetto "Corridoio delle Didascalie", centrato sui temi dell'attualità, che immetteva alla Sala del Caleidoscopio', ricavata nel salone d'ingresso della Triennale. A questo ultimo grande ambiente si accedeva da una porta triangolare alquanto originale. Si apriva così uno spazio piramidale, trasformato in sala per proiezioni cinematografiche. Le pareti erano state completamente rivestite di specchi su tutta l'altezza (più di dieci metri): le due testate si specchiavano luna nell'altra moltiplicando all'infinito la dimensione reale dello spazio, mentre le pareti laterali producevano l'illusione di trovarsi all'interno di uno spazio esagonale enorme, alto diciotto metri. Tutto ciò per dare un senso di immersione totale allo spettatore. Nella sala venivano trasmessi due film di nove minuti ciascuno, uno sul tema del lavoro e uno sul tempo libero, proiettati in contemporanea sul pavimento bianco e riflessi sei volte negli specchi. Lo spettacolo determinato dall'interferenza di immagini e suoni, insieme al continuo rispecchiarsi del visitatore sulle pareti, produce un effetto di coinvolgimento nell'azione scenica.
Una volta terminati i film, una colonna sonora e la proiezione di collage a colori riempivano lo spazio secondo ventiquattro combinazioni: "un modo per rappresentare la definitiva 'rottamazione' del tempo libero". Nel frattempo, una voce invitava a passare alle sale successive.

da "I maestri dell'architettura", Hachette editore

sabato 14 agosto 2010

Bisogni indotti

Praticamente lo sviluppo economico di tutti gli anni '60 porta con sé anche l'affermarsi di una dimensione industriale in tutti i settori del tempo libero e quello delle vacanze (ancora possibili per una minoranza degli italiani) non fa eccezione.
A titolo di esempio riportiamo un articolo dal settimanale "Tempo illustrato" del 1969, riguardante la Jugoslavia:
NORME VALUTARIE
Sono in corso in Jugoslavia tanto i nuovi che i vecchi dinari: un nuovo dinaro ha il valore di 100 vecchi dinari. Un nuovo dinaro viene comprato con 50 lire italiane. Si tenga presente che non si può entrare in Jugoslavia con più di 100 nuovi dinari per persona; è permesso esportare, ufficialmente, non più di 50 dinari. Tutti i mezzi di pagamento esteri possono venire adoperati in quantità illimitata.
TURISMO NAUTICO
Le imbarcazioni straniere possono liberamente entrare nelle acque jugoslave, se regolarmente immatricolate e in possesso dei necessari documenti per i passeggeri e per l'equipaggio. E' possibile lasciare l'imbarcazione in Jugoslavia, durante l'inverno, in numerosi porti della costa i quali applicano noli bassissimi, sono bene attrezzati per effettuare le eventuali riparazioni e le pulizie a costi modici.
NOLEGGIO AUTOVETTURE
Le automobili possono venire noleggiate per i viaggi di sola andata e essere riconsegnate al termine del viaggio. Se ciò avviene in una città dove non vi sia il deposito dell'agenzia, il turista è tenuto a pagare una tariffa supplementare per far pervenire l'auto al deposito più vicino. L'Autho-tehna è la commissionaria della ditta Avis, la Kompas è la commissionaria della agenzia americana "Hertz".
PASSAPORTO
Per visitare la Jugoslavia è necessario essere in possesso di un passaporto valido: il visto di ingresso non è necessario.
FORMALITÀ' DOGANALI
Da qualche anno, tanto all'ingresso che all'uscita le formalità doganali sono ridotte al minimo. Al turista che entra in Jugoslavia è permesso importare, oltre agli effetti personali, due macchine fotografiche con 12 lastre o 5 rotoli di pellicola (è consigliabile fornirsi di pellicola in Italia, data la, qualità più scadente del materiale fotografico jugoslavo), una piccola macchina da presa con due bobine, un cannocchiale, uno strumento musicale portatile, un fonografo con dieci dischi, un apparecchio radio portatile, un televisore portatile, una macchina da scrivere portatile, attrezzi e accessori per la pesca sportiva, un'arma da caccia con 50 cartucce. Per altri oggetti, o per gli oggetti sopraindicati in quantità maggiori, è necessario fare ,.de-nuncia scritta sul modulo doganale, e conservarne una copia verificata fino all'uscita dal Paese. Per i cani, è necessario che siano vaccinati contro la idrofobia da non più di 6 mesi.
Sopra i 50 anni le donne portano tutte l'abito nero
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Molto interessante è la ricostruzione storica delle vicende della Dalmazia.

Chissà se sull'altra sponda c'è altrettanto interesse per la riviera romagnola?

lunedì 9 agosto 2010

Canzoni di protesta



Prima del definitivo affermarsi dei cantautori, nel mondo musicale italiano si discuteva di linea verde, linea gialla, linea rossa (cfr. il ben documentato articolo su Musica & memoria).
Come poi ebbe giustamente a dire Edoardo Bennato, "Sono solo canzonette".

L'industria discografica



Come dice l'articolo di wikipedia( citato nel link del titolo) ecco il risultato di un gruppo creato a tavolino, di cui, puntualmente, noi abbiamo avuto la solita cover, anche se di lusso, con Caterina Caselli e il suo "Sono bugiarda"

Bisogna dire che stavolta, complice Mogol, il testo italiano non tradisce l'originale; anzi si potrebbe definire migliorativo.

lunedì 2 agosto 2010

Un pop di Beat



Così si intitola un libro di Giuliano Trombini, edizioni Ghirlandina di Nonantola, con un ricco repertorio di immagini fotografiche di complessi tra Ferrara e dintorni.

Oltre a quella che racchiude il più famoso trio di musicisti che hanno poi accompagnato Guccini in molti suoi concerti, abbiamo anche inserito tre foto di complessi bondenesi dell'epoca