giovedì 23 luglio 2009

Jan Palach

Nel 1968 persino i colpi di stato si ammantavano di "progressismo", come quello del Generale Juan Velasco Alvarado che nazionalizzò senza indennizzo le compagnie petrolifere statunitensi, fu autore di una riforma agraria, estese il limite delle acque territoriali peruviane e stabilì relazioni diplomatiche con i maggiori stati comunisti.

In Vietnam continua la guerra con una fase favorevole ai Vietcong che, con l'offensiva del capodanno (fine gennaio), arrivano fino alle porte di Saigon e il contraccolpo è la rinuncia di Lindon Johnson a ricandidarsi alla presidenza degli USA.

Ma l'evento internazionale dell'anno con le maggiori ripercussioni anche in Italia è la cd. "Primavera di Praga":
Le riforme politiche di Dubček, che egli stesso chiamò felicemente "Socialismo dal volto umano", in realtà non si proponevano di rovesciare completamente il vecchio regime e allontanarsi dall'Unione Sovietica: il progetto era di mantenere il sistema economico collettivista affiancandovi una maggiore libertà politica (con la possibilità di creare partiti non alleati al partito comunista), di stampa e di espressione.

Come già successo nel 1956 in Ungheria, i carri armati sovietici ristabilirono l'ordine.

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