Pianeta Fresco è una rivista che esce senza ordine di tempo, è finanziata privatamente, è diretta da Fernanda Pivano con l'appoggio culturale e morale di Allen Ginsberg, è disegnata da Ettore Sottsass con l'aiuto di amici, è stampata da Giovanni Lana, è spedita da Angelo Pezzana della Libreria Hellas di Torino ad altre librerie, amici e conoscenti, fa parte dell'Underground Press Syndicate (UPS) e pubblica traduzioni della Stampa Internazionale Underground o testi originali di Italiani che per loro decisione cosciente non si lasciano sopraffare dal consumismo delle Case Editrici o dalle politiche di potere dei Gruppi Letterari.
Il tema principale della rivista è la non violenza (nel suo significato più moderno, che prevede l'azione dimostrativa e non la passività inerte), invocata soprattutto nei potenti, nei governanti, nella Chiese e nelle strutture burocratiche.
Con non violenza dimostrativa la rivista auspica il disarmo universale, lo scioglimento delle caste militari e dei loro eserciti, la revisione degli schemi strutturali che basano la loro esistenza sul principio dell'autorità o sul principio dell'equilibrio di potere anziché sul principio generale della comunicazione, della collaborazione e dell'intesa.
Questo atteggiamento generale di sfiducia per il principio di autorità e per le tecniche politiche che lo realizzano porta con sé la necessità di trovare nuove metodologie che accelerino le possibilità della comunicazione e permettano un nuovo tipo di rapporto tra gli individui e dunque tra l'individuo e i gruppi. Interessano perciò la rivista le ricerche che riguardano le strutture psichiche e spirituali dell'individuo, le ricerche sui nuovi prodotti chimici che possono perfezionare o accelerare le percezioni, le ricerche dirette a ritrovare le originarie realtà e funzioni del linguaggio parlato, scritto e visto.
In tal senso Pianeta Fresco propone un tentativo di integrazione della scrittura con la sua esistenza figurativa al punto da considerare la rivista un oggetto riscattato da ogni staticità, e tuttavia intangibile, più che un semplice contenitore o un supporto di dati.
I pensieri e le ricerche di cui si parla fanno parte di correnti molto larghe e molto diffuse nei giovani di tutto il mondo (dell'Occidente e dell'Oriente), insoddisfatti della pseudocostruttiva dei metodi tradizionali a tutti i livelli, sia quelli di governo, sia quelli culturali, educativi e così via.
Fonte: Sergio Falcone
Sempre per la meritoria opera di Sergio Falcone, potete trovare le immagini dei due numeri usciti (il primo è del dicembre 1967) all'indirizzo: http://pianetafresco.blogspot.com/, autofinanziati da Fernanda Pivano e dal marito, l'architetto Ettore Sottsass con la collaborazione dagli USA di Allen Ginsberg.
La rivista, che veniva venduta abbinata ad una rosa, ovviamente non aveva fini commerciali, ma cercava di far conoscere anche la grafica tutta particolare di quel periodo della "controcultura" americana, cui poi la Pivano (Genova, 18 luglio 1917 – Milano, 18 agosto 2009) dedicò il suo libro "Beat Hippie Yippie" , Arcana, 1972.
Per completezza di informazione, mentre questo succedeva ai piani alti, quello che succedeva ai piani bassi (senza assolutamente voler dare un valore dispregiativo al termine) lo potete trovare in questo scritto di Melchiorre Gerbino, in occasione della nomina della Pivano a senatrice a vita.
Volantino pubblicato in «Pianeta Fresco», dicembre 1967. «La rivista» ha raccontato Fernanda Pivano, fondatrice della rivista insieme ad Ettore J. Sottsass «era uno shock grafico ma anche il contenuto non scherzava. C’era la poesia Con Chi Essere Gentili di Ginsberg […], c’era il Prajna Palamita Sutra in edizione trilingue (giapponese, inglese, italiana) alla quale lavorammo con Ginsberg quasi un mese […], una serie di slogans illustrati (per esempio un cimitero di guerra con la scritta: “Siano lodate le patrie, quelle sbagliate e anche quelle giuste”, una pagina bianca con una goccia di sangue sotto la scritta “Buon Natale” e sopra la didascalia: “Una goccia di sangue di quelli che saranno ammazzati nelle guerre giuste e ingiuste del 1968”».
Fonte:http://www.storicamente.org/07_dossier/sessantotto-casilio_link7.htm
Altamente consigliabile la lettura integrale di:
S. Casilio, Controcultura e politica nel Sessantotto italiano. Una generazione di cosmopoliti senza radici, «Storicamente», 5 (2009), http://www.storicamente.org/07_dossier/sessantotto-casilio.htm
Ringrazio per la segnalazione e per l'affettuoso riconoscimento. A volte penso che la mia modesta opera sia inutile. I tempi che stiamo vivendo son difficili e poco propensi alla cultura, quella autentica. In questo caso, devo ricredermi, piacevolmente.
RispondiEliminaUn abbraccio affettuoso e... ad maiora!
sergio falcone
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