L'evento sicuramente più rilevante nel campo dei media è l'arrivo del secondo canale (non ancora tecnicamente accessibile in tutte le zone d'Italia) il 4 novembre 1961, limitato per il momento alla programmazione serale.
A questo proposito vale la pena di ricordare che il palinsesto della prima televisione (nata il 3 gennaio 1954) iniziava i programmi alle 17 con la TV dei ragazzi, continuava con rubriche a carattere informativo-culturale, poi il telegiornale e il fatidico Carosello (di cui riparleremo).
La programmazione serale vedeva, in linea di massima, il film il lunedì; l'attualità il martedì; lo sport il mercoledì; il quiz il giovedì; la prosa il venerdì; il varietà il sabato; lo sceneggiato la domenica.
Col secondo canale l'intenzione è introdurre programmi di maggiore consistenza culturale, programmandoli "a scacchiera" con quelli di segno opposto nel primo e una informazione giornalistica non più con lo speaker che legge la notizia, ma col giornalista che la commenta.
Con una produzione così ridotta i programmi che la televisione si poteva permettere erano di altissima qualità, anche perché fino al 1975 non si era pressati dall'audience a seguito della introduzione delle televisioni private.
E così sono rimaste famose trasmissioni come Studio Uno (che hanno consacrato Mina e le gemelle Kessler); il Processo alla tappa di Sergio Zavoli dove i ciclisti non sono supporti per adesivi pubblicitari, ma persone.
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