giovedì 28 maggio 2009

Prima della rivoluzione


Dopo il controverso esordio col pasoliniano "La commare secca" del 1962, Bernardo Bertolucci realizza con "Prima della rivoluzione" il suo primo vero film d'autore, raccontando una storia di ispirazione fortemente autobiografica in cui si incrociano passione e ideologia. Fabrizio, il protagonista ventenne del film, è figlio di un'agiata famiglia di Parma, ma rifiuta l'ambiente borghese da cui proviene . Nella sua nuova concezione della vita non c'è posto neppure per Clelia, una fidanzata che gli è stata quasi imposta dalla famiglia e che Fabrizio lascia. II suicidio dell'amico Agostino rende più profondo il disorientamento ideologico ed esistenziale di Fabrizio; solo Gina, giovanissima zia venuta a Parma da Milano per curarsi un esaurimento nervoso, comprende la crisi del ragazzo. Tra i due, anche se profondamente diversi per temperamento e concezione della vita, nasce una storia d'amore, interrotta bruscamente dal ritorno di Gina a Milano. Rimasto solo, Fabrizio cerca inutilmente di risolvere il proprio conflitto interiore con l'aiuto di Cesare, un maestro elementare che fino a quel momento era stato la sua guida ideologica. Quando Fabrizio si rende conto di essere incapace di sfuggire ad un destino borghese, si dichiara definitivamente sconfitto e rientra rassegnato nel proprio ambiente sociale sposando Clelia e rinunciando anche all'impegno politico. Bertolucci realizza con "Prima della rivoluzione" un film colto, ricco di echi e suggestioni letterarie, dalla "Certosa di Parma" di Stendhal, da cui il regista mutua i personaggi di Fabrizio, Gina e Clelia, alle liriche di Pasolini declamate dal protagonista in apertura; da Wilde a Proust, sino a Pavese, evocato nel personaggio di Cesare. È, inoltre, un film profondamente musicale sia nelle immagini che esaltano i paesaggi di Parma e dintorni, sia nell'uso della musica di Ennio Morricone, delle canzoni di Gino Paoli e del Macbeth di Verdi nel sottofinale. Se sul piano stilistico l' opera si nutre tanto del cinema di poesia pasoliniano quanto del realismo poetico francese, numerosi sono anche i riferimenti e le citazioni con cui il regista delinea il proprio orizzonte cinematografico, che comprende autori come Rossellini, Renoir e Hawks.

Fonte: http://www.italica.rai.it/cinema/film/rivoluzione.htm

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